Quando arrivai al Collegio [di Ivrea] avevo da poco tempo imparato a giocare a scacchi.
C’era una scacchiera con i pezzi di legno classici ma ne mancavano 7/8. Con Teresio provammo a giocare sostituendo i pezzi mancanti con delle figure fatte di carta.
Un convittore – mi pare si chiamasse Olivetta di Chivasso – vedendoci ci disse che suo padre faceva lo scultore in legno e che avrebbe potuto fare i pezzi mancanti. Nel week end si portò la scatola degli scacchi a casa e al ritorno c’erano tutti i 32 pezzi, perfetti: non si distinguevano quelli nuovi dai vecchi.
E pensare che fra i mancanti oltre a 2 pedoni, c’erano 2 cavalli, 2 torri, 1 alfiere per niente facili da fare, per di più a mano.
Finalmente potevamo giocare…
Alla chiusura del Collegio mi presi gli scacchi: sono quelli della foto. Ci ho fatto migliaia di partite, giocando anche contro Maestri di scacchi. Adesso sono malconci, ma per me rimangono uno dei ricordi più belli del Collegio. Il Torneo di scacchi.
Constatato che c’erano diversi convittori e insegnanti che alloggiavano nel Collegio e che erano interessati, nel 1969 organizzai un torneo.
Si iscrissero 25/30 giocatori: alcuni erano già bravi mentre la maggior parte era alle prime armi. Io stesso non conoscevo bene le regole e quindi durante il torneo ci furono diverse discussioni che riguardavano soprattutto il tempo da prendersi per fare le mosse. Qualcuno aspettava a lungo anche un’ora per fare una mossa e questo irritava gli avversari.
Alla fine dopo un paio di mesi il torneo si concluse. Chi lo vinse? Giovanni Sandri che è qui fra noi: anzi questo gruppo [di Facebook] ha preso vita grazie a lui che ha fatto una mossa alla quale non potevo sottrarmi!
Giustino Caposciutti, post in Collegio Europa Ivrea, 30 marzo 2024
n.d.r.: Giustino Caposciutti è molto legato alla città di Bordighera (IM), dove dimora a lungo ogni anno, gioca a scacchi – soprattutto nel centro storico del Paese Alto – e, in quanto valente artista, spesso espone sue opere
Bigarella 